lunedì 27 febbraio 2012

Carpe Diem

Sabato sera. Cena tra amici in attesa della partita Milan-Juve. Un tempo sarei stata in fibrillazione, un match così capita solo due volte in un anno. La mia passione calcistica è svanita, sparita, scomparsa. Così, da un giorno all'altro. Evidentemente non era vera passione, ma un fuoco di paglia.

Beh gli atri si catapultano sul divano. Fischio dell'arbitro, inizia la partita.
Io sul divanetto della cucina, sola soletta, faccio zapping perchè i programmi in tv lasciano molto a desiderare. Fino a che non capito per puro caso su Deejay TV. Pubblicità.
Rifaccio un giro di canali e ricapito nuovamente su Deejay TV.
Mi si illuminano gli occhi alla vista di un giovane Robin Williams e di un poco più che bambinetto Ethan Hawke.
Si si, è proprio lui: L'ATTIMO FUGGENTE.
Un turbinio di emozioni ogni volta che lo guardo. Sarà la cinquantesima volta, ma "chissenefrega" a me piace!
Conosco le battute a memoria, le poesie, le espressioni dei personaggi. 
Ma ogni volta che lo guardo scopro qualcosa di nuovo, di emozionante. 
Un messaggio ogni volta diverso ma sempre intenso, deciso.
Non vi racconto il film, credo che almeno una volta l'abbiate visto (se non l'avete fatto, FATELO immediatamente) ma vi riporto alcune poesie e frasi citate in questo capolavoro del 1989.

Sono salito sulla cattedra per ricordare a me stesso che dobbiamo sempre guardare le cose da angolazioni diverse. E il mondo appare diverso da quassù. Non vi ho convinti? Venite a vedere voi stessi. Coraggio! È proprio quando credete di sapere qualcosa che dovete guardarla da un'altra prospettiva.

Due strade trovai nel bosco ed io scelsi quella meno battuta. 

Aspettiamo la battaglia mentre in realtà stiamo già combattendo.

Medicina,legge,economia,ingegn​eria, sono nobili  professioni,necessarie al nostro sostentamento ma la poesia,la bellezza,il romanticismo,l'amore: sono queste le cose che ci tengono in vita

Cogli la rosa quando è il momento, che il tempo, lo sai, vola e lo stesso fiore che sboccia oggi, domani appassirà. 

Carpe Diem. Cogliete l'attimo, ragazzi. Rendete straordinarie le vostre vite.

Questo film è un inno alla vita, all'entusiasmo con cui dovremmo viverla.
Alla ricerca della nostra persona, delle nostre passioni, della nostra felicita.

Amiamo, sbagliamo, piangiamo, corriamo, ridiamo, odiamo, scegliamo.
VIVIAMO.

mercoledì 22 febbraio 2012

San Francisco, mi manchi ♥

In questi giorni ho una gran nostalgia degli States, vorrei proprio essere li.
O meglio, vorrei essere a San Francisco ♥.


Degli USA è la città che preferisco, non troppo caotica seppur una grande città. Vivibile, tranquilla, pulita, a misura d'uomo.
I cable car, i vasi fioriti ai lampioni della luce, le aiuole, le centinaia di negozi, i saliscendi, il Fisherman's Wharf, la vista su Alcatraz, il Golden Gate, la nebbia mattutina. Tutto mi piace di questa città.

Ci sono stata nel 2009, ma vorrei tanto ritornarci anche se ci sono tante altre zone degli States che mi piacerebbe visitare.
Vi mostro qualche foto che in preda alla malinconia, ogni tanto mi riguardo con tanto tanto piacere.

Questa è Alcatraz (purtroppo non ho potuto visitarla poichè la lista d'attesa prevedeva una visita 3 mesi dopo!)



Il Golden Gate



Il panorama al tramonto è davvero bello: il sole colora di arancio-rossastro tutta la città di San Fracisco.
Questa è la vista dall'altra parte del Golde Gate.





Lombard Street: la strada più "curvosa" al mondo. Una chicca imperdibile.


L'ho percorsa solo a piedi perchè in macchina c'era da fare una discreta coda e vi assicuro che se non c'era il passamano scendere in alcuni tratti non sarebbe stato semplice vista la notevole pendenza.

Shopping in San Francisco ♥.



Ci sono talmente tanti negozi da non saper quale scegliere! beh io ho scelto questo... tutto rosa e chiccoso!


La CheeseCake Factory con un menù super fornito di cheese cake, mai visti tanti tipi tutti insieme!


e mi sono beccata una bella fettona, slurp!

questa invece è la fettona della mia amica


I lampioni della luce con i vasi fioriti, che bellini!


I numerosi e bellissimi murales

Le colline ripidissime, farle a piedi è una faticaccia

Questa frase mi ha colpita al cuore ♥

Era scritta sul marciapiede davanti al nostro Motel e tutte le mattine, quando ci passavamo davanti non potevo fare a meno di guardarla.
"The Only way is through love" : L'unico modo è attraverso l'amore.
Amore per gli altri, per se stessi, per la vita, per il mondo che ci circonda.

Questa frase la custodisco gelosamente nel mio cuore ♥ e voglio condividerla con voi partecipando al BlogCandy Colpite al cuore del blog Semi di Zucca


lunedì 20 febbraio 2012

Castagnolata... fritta e mangiata!

Non le avevo mai fatte, ma tante amiche del Ricettario di Bianca me ne hanno mostrate di bellissime e quindi dopo una settimana di forno out of order ed una voglia matta di fare un dolcino per la domenica mi sono decisa a farle.
Via che s'impasta e si frigge, il tutto in mezz'ora poco più!
La ricetta l'ho presa dal blog della mia amica Elisa Aggiungi un posto a tavola ma ho apportato una piccola modifica!

Castagnole



Ingredienti:
220 gr. di farina
1 uovo
50 gr. di zucchero 
1 cucchiaino da caffè di lievito per dolci
25 gr. di burro molto morbido (quasi fuso)
40 gr. di vinsanto

Procedimento:
Impastare tutti gli ingredienti fino ad avere un impasto omogeneo e bello liscio.
Formare dei cilindri rotolando l'impasto sul piano d'appoggio e poi tagliare a tocchetti di 2 cm di lunghezza (come si procede per gli gnocchi).
Prendere ogni pezzettino e rotolarlo sul palmo delle mani fino ad ottenere delle palline.
Friggere le palline in olio bollente e farle dorare molto bene. 
Scolarle su carta assorbente e farle intiepidire.
Passarle nello zucchero semolato et voilà...la Castagnola è servita!




E visto che il Rosa e il Cioccolato sono due mie grandi passioni, non posso certo perdere l'occasione di partecipare al giveaway Something Pink & Chocolate del blog Paprika & Paprika



venerdì 17 febbraio 2012

VENERDI 17… C’E’ DA AVER PAURA?

Non sono superstiziosa, o perlomeno non troppo.
Di certo non mi faccio condizionare la vita da numeri, dicerie, usanze e coincidenze.
Ma essendo fondamentalmente una fifona, in alcuni casi evito di sfidare la sorte!

Ascoltando la radio in macchina, durante il tragitto per recarmi in ufficio, ho riflettuto un po’ su questo giorno, sul perché proprio il n. 17 sia considerato sfortunato o portatore di disavventure. 
E come mai negli States hanno invece queste avversità per il n. 13?
Incuriosita, sono andata alla ricerca delle origini di questi pregiudizi spesso considerati ridicoli (anche da me eh!) . Ma se ci sono… forse un motivo c’è!

Sembra che sia una superstizione tipicamente italiana ma vediamo perché.
Venerdì 17 : è considerato un giorno particolarmente sfortunato per l’unione di 2 elementi negativi.
Beh il fatto che il venerdì sia un giorno negativo è facilmente riconducibile alla morte di Gesù avvenuta proprio in quello che oggi chiamiamo Venerdì Santo.
Mentre per il numero 17 le origini della superstizione sono diverse:
  • forse legata a Pitagora (il 17 sta tra il 16 ed il 18) ed alla perfezione dei quadrilateri 4x4 e 3x6
  • forse legata al diluvio universale che secondo l’Antico Testamento cominciò il giorno 17 
  • forse legata alla scritta sulle tombe dell’antica Roma “VIXI” (ho vissuto = ora sono morto) che a causa dell’analfabetismo venne confuso per il n. 17 della numerazione romana (che in realtà sarebbe XVII)
  • forse legata alla Battaglia di Teutoburgo tra romani e germani, nella quale vennero distrutte le legioni 17-18-19.
Pare però ci sia un’altra leggenda legata ad un evento storico: Filippo il Bello avrebbe dato l’ordine di uccidere tutti i Cavalieri Templari della Francia proprio un venerdì 17.

Vabeh… ci credo o non ci credo? Ma anche no!!!
In barba alla scaramanzia e alla faccia della superstizione oggi voglio partecipare a 2 giveaway, vedi mai che vinco?!

Il giveaway di Dolcissimi Dolcetti per festeggiare i 2 anni del suo blog



Il giveaway di Milano Loves Food per festeggiare la sua pagina FB, la nuova grafica del blog e l’arrivederci a San Valentino


Per le curiosità legate al n. 13… ci ritroviamo il prossimo venerdì 13 aprile!

giovedì 16 febbraio 2012

BERLINGACCIO...

… chi un’ha ciccia ammazzi i’ gatto!


Così recita un vecchio detto fiorentino. Infatti a Firenze e dintorni si usa festeggiare la giornata del giovedì grasso con la festa del BERLINGACCIO.
Il dolce tipico di questo giorno è il Berlingozzo, purtroppo avendo il forno KO non sono riuscita a prepararlo ma appena sarà sistemato promesso che lo farò!


Ma che giovedì grasso sarebbe senza un dolcino? Per ovviare a questo problema… se facessi due frittelline? Di riso, of course!



Siamo al culmine del periodo più fritto dell’anno, da oggi fino a martedì… scaldate le padelle e fate il pieno di olio perché… non si frigge mica con l’acqua!

Ecco le mie frittelline di riso, che più che mie direi nostre visto che sono da anni una costante, tramandate da nonna-mamma-figlia (che sarei io eh eh eh )



Frittelline di Riso


Ingredienti:
500 ml di latte fresco intero
1000 ml di acqua
400 gr. di riso 
1 pizzico di sale
80 gr. di zucchero semolato
2 uova
60 gr. di farina
100 gr. di uvetta (uva sultanina)
1 cucchiaino di essenza di vaniglia
Olio per friggere


Zucchero semolato per guarnine


Procedimento:
In una pentola portare il latte a bollore, versarci il riso ed aggiungere l’acqua man mano che il riso assorbe il liquido. Aggiungere l’essenza di vaniglia, il pizzico di sale e portare il riso a cottura mescolando di tanto in tanto. Si sarà formato un composto bello cremoso ma i chicchi di riso si distinguono bene.
Scolare il riso dal liquido in eccesso versandolo in un colapasta.
Far freddare bene e versarlo in una ciotola capiente. A questo punto si procede con l’aggiunta delle uova, della farina, dello zucchero e infine dell’uvetta precedentemente ammollata in acqua tiepida, facendo incorporare bene ogni singolo ingrediente prima di aggiungerne un altro. A piacere potete aggiungere scorsa di limone o meglio ancora di arancia, io non lo faccio perché a casa mia non piace!
Scaldare l’olio in una padella e appena giunto alla giusta temperatura, formare le frittelle: con un cucchiaino da caffè prendere un po’ di impasto (l’ideale è un cucchiaino bello colmo) e versarlo nell’olio bollente (io mi sono aiutata con un coltello a punta tonda per far scendere l’impasto dal cucchiaino). 


Far dorare o meglio abbronzare bene le frittelle avendo cura di rigirarle di tanto in tanto.

Scolarle e adagiarle su carta assorbente per far perdere l’olio in eccesso.

Una volta intiepidite passarle nello zucchero semolato.
Beh lo zucchero vi si attaccherà alle dita ogni volta che prenderete una frittella per mangiarla… 
Ma che bello leccarsele no?!



Con questa ricetta partecipo:

al contest Mani in pasta - I Dolci del Carnevale Febbraio 2012 del blog La cultura del Frumento


al contest A Carnevale ogni ricetta vale dei blog Le ricette di Tina e Profumi Sapori & Fantasia

martedì 14 febbraio 2012

Buon San Valentino ♥



A chi è innamorato.
A chi lo festeggerà con il suo amore.
A chi non lo festeggerà per niente.
A chi non potrà festeggiarlo insieme al suo amore.
A chi l’amore non l’ha ancora trovato.
A chi crede nell’amore.
A chi ama la vita.
A chi ama.

Oggi è il giorno degli innamorati.
E’ anche il mio giorno.
Io sono innamorata della vita.
Del sole, del mare, dei fiori e dei profumi.
Delle risate, delle grida. Della musica e dei colori.
Voglio vivere con passione ogni singolo giorno.
Sono innamorata dell’amore.

Questo post lo dedico al mio unico amore, Alessandro.
Amore della zia, ti adoro ♥


lunedì 13 febbraio 2012

Viste e... infornate: le stelle filati!



Eh si, colpo di fulmine!
Le ho viste sul blog Menta e Cioccolato ed ho approfittato di una serata casalinga per testare l'ennesima ricetta che "rubo" a Morena!
Mi sembravano interessanti, considerando che odio friggere (ma amo mangiare il fritto!).
E così è stato, buonissime! Anche se chiaramente i "cenci" fritti son tutt'altra cosa!

Ho apportato qualche modifica personale alla ricetta originale che trovate qui




Io vi scrivo la mia versione che poco si discosta da quella di Morena:

Ingredienti:
200 ml di panna
190 gr di farina 00
80 gr di farina di riso
1 cucchiaio di zucchero
1 pizzico di sale
2 Cucchiai di Maraschino
Zucchero a velo

Procedimento:
Impastare tutti gli ingredienti fino ad ottenere un impasto omogeneo e liscio (io ho utilizzato l'impastatrice).
Prelevare l'impasto dalla planetaria e "dargli qualche colpo" a mano per un paio di minuti.
Avvolgerlo nella pellicola e lascirlo riposare per 10/15 minuti ca.
Stendere l'impasto molto fine (se avete la sfogliatrice usatela... io ho fatto a mano col mattarello!)
Ritagliate delle striscioline alte 1.5 cm ed avvolgelete intorno ai coni per fare i cannoli.
Spolveare di zucchero a velo e infornare con forno caldo a 200° per circa 10 minuti.
Sfornare, lasciar intiepidire, sfilare il cono facendo fare un mezzo giro (attenzione, le stelle filanti sono fragili!!!) e spolverarli nuovamente con lo zucchero a velo.

Fateli freddare e... gnam!

Visto che avevo a disposizione anche 3 formine per i cannoli siciliani ho usfruito anche di quelle!!!

Grazie di cuore Morena, mi sono divertita un sacco a prepararli, avevo paura che non si staccassero dal cono ed invece tutto è filato liscio come l'olio!



Con questa ricetta partecipo al contest A Carnevale ogni ricetta dolce vale organizzato dai blog Le ricette di Tina e Profumi Sapori & Fantasia

venerdì 10 febbraio 2012

Vorrei... Vorrei... il mio giorno in più

L'ho letto tutto d'un fiato, non riuscivo a staccarmi dalle pagine di questo libro





Mi ha coinvolto, appassionato, commosso... tutte quelle emozioni che mi aspetto quando compro un nuovo libro.
E' finito dritto dritto nella mia TOP LIST!!!

Non sono in grado di farvi una recensione, ma ve lo consiglio se credete nel colpo di fulmine, nell'attrazione "a pelle", se credete nella passione travolgente. Io ci credo.

Vi lascio alcuni passaggi, frasi, dialoghi.

"Mi apro una bottiglia di vino anche se sono sola. Non devo discutere, sono indipendente. Difenderei questa condizione con tutte le mie forze, sempre. Eppure a volte anch'io avrei bisogno di un abbraccio. Di arrendermi e perdermi tra le braccia di un uomo. Un abbraccio che mi faccia sentire protetta anche se so proteggermi da sola. Sono in grado di fare le cose di cui ho bisogno, ma a volte vorrei far finta di non esserlo per il piacere di farle fare a qualcun altro per me. È una sensazione, ma non voglio stare con un uomo per questo. Non posso scendere a compromessi e non posso rinunciare a tutto quello che ho, alla mia libertà, per quell'abbraccio, che poi spesso con gli anni, non c'è nemmeno più."



Tutto ciò che ho di lei è nella mia testa e nella mia anima. Per sempre. Lei è un respiro, un pensiero, un'emozione, è confusione e chiarezza. "

" Sentivo che mi leggeva dentro, e io avrei voluto essere più uomo con lei. Avrei voluto essere quell'abbraccio in cui desiderava perdersi. Protetta e libera di lasciarsi andare, perché tanto c'ero io a prendermi cura di lei, a difenderla dal freddo e dal male. "

" Mi sono seduto sul bordo della vita e con i piedi a penzoloni ho guardato l'infinito respirando il suo profumo. "

" Voglio essere un dettaglio.. quel dettaglio che migliora.. lo zucchero a velo sul croissant, la panna sul caffè, il pezzo preferito di una canzone, il ciondolo di un braccialetto.. non voglio essere essenziale, perché non c'è nulla di cui in realtà non si possa fare a meno o non possa venir sostituito.. voglio essere diverso.. "


mercoledì 8 febbraio 2012

Un banner... tutto per me!

 L'ho fatta impazzire per trovare la tonalità di rosa che volevo, ma alla fine ce l'abbiamo fatta!
Azzurra del blog 
Grafic Scribbles mi ha creato un banner "fiocchettoso" proprio bellino!


Lo trovate nella colonna a sinistra con il suo codice HTML (o almeno credo) !

Grazie di cuore Azzurra-lu , sei stata un tesoro... ma non ti libererai così facilmente di me!

Lost in Iceland #1

Adoro i viaggi.
Adoro tutto quello che un viaggio comporta: dalla decisione della destinazione, all'organizzazione dell'itinerario, alla preparazione della valigia, al passaggio in areoporto. Il check-in con la paura fissa che la valigia superi il peso (e a volte mi è capitato), il volo, il ritiro bagagli nel panico più assoluto che proprio il mio sia andato smarrito: del gruppo è generalmente l'ultimo a scorrere sul nastro!
Mi piace vedere, vivere ed assaporare città, paesi e paesaggi diversi.

L'ultimo viaggio che ho fatto è stato quest'estate, ad Agosto. Destinazione ISLANDA!!!

Non vi parlerò di questa terra magnifica, ricca di vulcani, di cascate, fiordi e ghiacciai in una volta sola; sarebbe impossibile.

Oggi mi dedicherò alla laguna glaciale di Jökulsàrlòn.







Questa laguna, si trova a sud dell'Islanda ai piedi del ghiacciaio Vatnajöjull.
E' famosissima in tutto il mondo poichè vi si possono trovare numerosissimi Iceberg: blocchi di ghiaccio si staccano dal ghiacciao e galleggiano nelle acque gelide della laguna fino a raggiungere il mare.









Quello che più mi ha impressionato alla vista di questa laguna è il colore, azzurro intenso degli Iceberg, talvolta striati di nero a causa della sabbia lavica.






Credo che non rivedrò mai più un paesaggio del genere...

Alla prossima puntata!!!

martedì 7 febbraio 2012

La crostata scaldacuore

Era un must a casa, perchè piaceva a tutti, semplice e veloce da preparare: la crostata co' la crema

La mamma la preparava quasi ogni domenica ed oggi quando abbiamo voglia di coccolarci un po' la rifacciamo.
Mi ricordo che appena si decideva di preparare il dolce esclamavo "la crema la faccio io" e quindi visto che non arrivavo ai fornelli, salivo in piedi sulla sedia per "girare sempre pe' lo stesso verso senno' impazza" (nella stessa direzione altrimenti impazzisce).
Questa è la crostata che mi scalda il cuore!


Crostata alla crema



Per la frolla:
250 gr. di farina 00
100 gr. di burro freddo a pezzettini
100 gr. di zucchero
1 uovo
1 punta di cucchiaino di lievito
1 punta di cucchiaino di estratto di vaniglia

Per la crema:
3 tuorli
45 gr. di farnia
75 gr. di zucchero
500 ml di latte intero fresco
1 punta di cucchiaino di estratto di vaniglia

Procedimento:
Preparare la pasta frolla impastando tutti gli ingredienti e lavorandola il meno possibile.
Ottenuto un impasto omogeneo, avvolgerlo nella pellicola e far riposare in frigo.
Nel frattempo preparare la crema: unire lo zucchero ai tuorli e mischiare fino a che lo zucchero non si sarà sciolto.
Unire la farina e amalgamarla al composto di zucchero e uova. Aggiungere l'estratto di vaniglia e versare gradatamente il latte facendo in modo che non si formino grumi (io faccio assorbire il latte all'impasto a 2/3 cucchiai per volta).
Mettere sul fuoco e girare sempre nella stessa direzione fino a quando comincerà ad addensarsi e bollire.
Lasciar bollire per 3 minuti avendo cura di non farla attaccare. Togliere dal fuoco e far raffreddare.
Preriscaldare il forno a 180°
Stendere la pasta con il mattarello, ritagliare un cerchio delle dimensioni del vassoio (il mio 26 cm) e con gli scarti formare un cordoncino per il bordo.
Infornare la base della crostata per 15 minuti (non deve brunirsi), toglierla dal forno, versarci la crema ormai intiepidita e decorare con i ritagli di pasta avanzata.
Infornare per 30 min. circa facendo attenzone che la crema non si scurisca.
Sfornare, far freddare e... affettare!


Con questa ricetta partecipo al contest La Ricetta del Cuore del blog Tina in cucina

venerdì 3 febbraio 2012

I want to Giveaway

E' il primo a cui partecipo, chissà se lo farò per altri ma il Giveaway di Mascia - Cuori in padella è troppo bello!
I libri li adoro, adoro le copertine, le pagine patinate, il loro profumo...
E quando entro in una libreria, tappa d'obbligo nella sezione dei libri di cucina! E li vorrei tutti!!!!!
I libri ci arricchiscono. Che siano di cucina, di scienze, di storia o di letteratura...



Grazie Mascia per questo bellissimo Giveaway

giovedì 2 febbraio 2012

Illusion d'ombre? Sureté de succès!

Desiderato è dir poco!
Appena l'ho visto a settembre me ne sono innamorata e da allora fino alla scorsa settimana l'ho cercato in qualsiasi profumeria della zona.
Ovviamente la risposta era sempre la stessa "quel colore è terminato e chissà se e quando ce lo rimanderanno".
Figuriamoci se mi sono arresa!
Approfittando del viaggio a Parigi delle mie colleghe, ho fatto richiesta scritta: marchio, prodotto, colore.
Missione compiuta!!!!




E' stupendo, che dico?! Fantasmagorico!!!

Il colore non è così facile definirlo, un mix tra il grigio, il viola, il piombo... insomma il n. 83 Illusoire.




Si stende benissimo con il pennellino in dotazione, sia su tutta la palpebra come un ombretto normale, che come eye liner grazie alla parte piatta del pennellino stesso.
Non è il classico ombretto in crema, ha una consistenza gelatinosa ma non appiccicosa.

Super tenuta... dichiarato amore eterno a questo ombretto!
Illusion d'ombre? Sureté de succès!

Mr. Pan di Ramerino

Questo freddo mette voglia di impastare, formare, infornare, sfornare e... addentare!
La neve di oggi mi ha fatto stare in casa più del solito, generalmente sono di corsa, tra lavoro, palestra, visite e uscite varie, mettersi a preparare qualcosa che contempli un po' più di tempo è quasi impossibile!
Quindi, pomeriggio libero... si impasta!!!!
Ne avevo una voglia matta da diverso tempo, ma visto che siamo fuori stagione non è semplice reperirlo dai fornai che in questo periodo (dopo le sfornate di pandori e panettoni) si mettono a friggere, friggere, friggere.
E poi diciamolo, a me piace farmelo e mangiarmelo!!!
Ah! Dimenticavo... il ramerino per noi toscani è il rosmarino! 
Non riesco proprio a chiamarlo con il suo nome corretto!!!


Vi racconto un po' qualcosa su questi deliziosi panini:
Il Pan di Ramerino si presenta sotto forma di piccola pagnottella. 
E' un panino dolce-salato poichè la quantità di zucchero è minima ma ci pensa l'uvetta ad addolcire un po'
E l'aggiunta del ramerino gli da quel tocco di salato.
E' legato alle tradizioni toscane della Pasqua: le sue origini risalgono al medioevo quando i fornai di Firenze e dintorni, lo preparavano soltanto nel giorno del giovedì santo e lo mettevano in vendita soltanto dopo la benedizione dei parroci per i contadini venuti a dassistere ai riti religiosi.
Chiaramente negli anni la ricetta si è evoluta, infatti originariamente si trattava di semplice pasta di pane alla quale venivano aggiunti ramerino e uva sultanina.
Ma nonostante ciò, questi panini ancora oggi sanno di genuino,sanno di altri tempi!
Provateli! Il profumo del Pan di Ramerino inebrierà la vostra casa e per un attimo farete un salto nel passato, vi sembrerà di essere sui colli fiorentini con vista sulla città!

Pan di Ramerino

Ingredienti per 8-9 panini:
300 gr. di farina 0
150 gr. di farina manitoba
15 gr. lievito secco
30 gr. di uova
190 gr. di acqua
60 gr di latte intero
30 gr. di zucchero
25 gr. di olio extravergine d'oliva
un pizzico di sale
2 rametti di ramerino
120 gr. di uva sultanina

Per la glassatura:
1 uovo
1/2 bicchiere di latte
zucchero semolato

Per la finitura: 
sciroppo di zucchero (2 parti di zucchero + 1 parte di acqua)

Se si ha la possibilità di programmare la ricetta qualche giorno prima, prelevare gli aghi di ramerino da uno dei due rametti e metterli in infusione nell'olio in modo che si aromatizzi bene.
In caso contrario scaldate leggermente l'olio con gli aghi di ramerino (attenzione, non deve sfrigolare, deve solo intiepidirsi!) e lasciare raffreddare.
Mischiare le farine con il lievito e poi aggiungere gradatamente l'acqua, il latte e le uova.
Formare l'impasto (io utilizzo l'impastatrice) e appena diventa liscio aggiungere lo zucchero. Appena sarà incorporato, aggiungere l'olio aromatizzato con il rosmarino e gli aghi del secondo rametto leggermente tritati.
Far riposare l'impasto per 5 minuti, poi aggiungere l'uvetta. Coprire l'impasto con un canovaccio.
Far puntare la pasta per 30 minuti poi spezzarla e arrotondare ottenendo delle palline da circa 100 gr. ciascuna.
Far riposare le palline per 10 minuti poi comprimerle leggermente con il palmo della mano fino ad ottenere una schiacciatina tonda.
Incidere con un coltello le palline tipo scacchiera (damatura) e spennellare con uovo miscelato a latte.
Far lievitare per 40/50 minuti in luogo caldo ed umido.
Accendere il forno a 210-220° e prima di infornare spolverare le palline con lo zucchero.
Infornare per 15/20 minuti.
Appena fuori dal forno spennellare con sciroppo di zucchero realizzato facendo sciogliere in un tegamino lo zucchero stesso con l'acqua.
Far raffreddare prima di... gustare!

Con questa ricetta partecipo :
al contest La Toscana nel piatto del blog Pan di Ramerino






E dedico questo post alla mia amica del ♥ Elena che adora il Pan di Ramerino!!!
Anche se sarà arrabbiatissima con me perchè è una vita che non glielo preparo! Rimedierò al più presto...